Gli Stati membri dell’UE sono obbligati ad attuare la direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni entro il 7 giugno 2026.

Secondo Eurostat, le donne nell’UE guadagnano in media il 12% in meno all’ora rispetto agli uomini. Per colmare questo persistente divario retributivo tra i sessi, l’UE sta introducendo nuove regole sulla trasparenza retributiva per rafforzare il principio della “parità di retribuzione a parità di lavoro”.

Per milioni di lavoratori, conoscere la fascia salariale prima di candidarsi per un lavoro può fare la differenza tra una negoziazione sicura e la paura di essere lasciati all’oscuro.

Il consiglio potrebbe finalmente porre fine alla segretezza delle retribuzioni e livellare il campo di gioco per i dipendenti più giovani, per quelli che rientrano dal congedo parentale e per chiunque sia stato sottopagato per lo stesso lavoro in passato.

In base alla Direttiva sulla Trasparenza delle Retribuzioni, gli Stati membri dell’UE devono attuare la legislazione entro il 7 giugno 2026. Tuttavia, i progressi in tutta l’Unione sono lenti e si teme che diversi Paesi possano non rispettare la scadenza del prossimo anno.

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